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Il Primitivo di Manduria chiede - e ottiene- più controlli in vigna e lo stop a nuove superfici vitate fino al 2026

Il Masaf ha deciso. Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria potrà incrementare i controlli in vigna e proseguirà lo stop, fino al 2026, alla rivendicazione di nuove superfici da destinare a Primitivo di Manduria Doc e Docg. Secondo Novella Pastorelli, Presidente del consorzio, i due provvedimenti sono essenziali per garantire tutela al territorio vitivinicolo rappresentativo di Puglia.

Il Primitivo di Manduria per continuare a garantire un prodotto integro e di alta qualità si protegge ed è così che il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha adottato decisioni significative in grado di preservare l'integrità della denominazione. Le azioni da mettere in campo sono dure e immediate. Si tratta di incremento dei controlli in vigna e stop a rivendicazioni di nuove superfici.

Più ispezioni, più attenzione in vigna

L’aumento dei controlli è un problema che viene denunciato a gran voce non solo dalla zona del Primitivo, bensì da tutto il territorio vitivinicolo pugliese. A fare da spalla al 90% della produzione vitivinicola, da luglio c’è l’U.co.vip, consorzio di secondo livello che promette di portare avanti tutte le istanze più insidiose del vino pugliese. Tra le prime azioni concrete messe in campo è proprio l’aumento dei controlli ispettivi in vigna che, in Puglia, sono affidati all’ente Agroqualità. Una richiesta raccolta subito dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf). Il provvedimento è stato immediatamente recepito da tutti i consorzi associati e, quindi, anche dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ed applicato nell'intera area di produzione.

In concreto Agroqualità intensificherà i suoi sforzi aumentando il tenore dei controlli, l'obiettivo è assicurare la correttezza delle pratiche di coltivazione e produzione all'interno del territorio vitato. Ovviamente il tutto da realizzare secondo gli standard di qualità e autenticità richiesti dalla denominazione. Quindi maggiore attenzione alla resa dell'uva per ettaro e alla conformità al proprio fascicolo aziendale. Tali verifiche garantiranno, per ogni fase del processo produttivo, il rispetto dello standard di qualità richiesta, preservando l'identità e l'eccellenza del vino pugliese, in particolare del Primitivo di Manduria.

Stop alla rivendicazione di nuove superfici

Il Consiglio di Amministrazione consortile, oltre a recepire dall’U.co.vip i primi provvedimenti, ha anche provveduto nei mesi scorsi a fermare la rivendicazione di nuove superfici a denominazione Primitivo di Manduria DOC e DOCG all'interno di tutti i 18 comuni dell’areale fino al 2026. La misura, sottoposta al vaglio della Regione Puglia, è stata condivisa ed approvata dal comitato vitivinicolo regionale e resa ufficiale con determina n. 00273 del 03.07.2023 (registro delle Determinazioni della AOO 155).

La sospensione entrerà in vigore durante le campagne 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026, coinvolgendo tutti i nuovi impianti di Primitivo realizzati dopo il 31 luglio 2020, comprese le conversioni da altre varietà idonee diverse dal Primitivo, provenienti dal Piano Regionale di Riconversione Vigneti. Un provvedimento che coprirà i prossimi sei anni, dal 2021 al 2026 perché in continuità con il precedente blocco stabilito con la Determinazione n.155_DIR_2020_00157 del 07/07/2020, che riguardava le produzioni delle campagne 2021/2022/2023.

A tal proposito si esprime la presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Novella Pastorelli "La necessità di istituire un nuovo blocco fino al 2026 per le rivendicazioni di nuove superfici vitate in continuità con il primo del 2021, è emersa a seguito di un lungo confronto con i consulenti, con le associazioni di categoria e con la Regione Puglia al fine di garantire un riallineamento tra domanda ed offerta con un significativo miglioramento dei prezzi di Primitivo di Manduria DOP perché,come noto, un eccesso di produzione determina, inevitabilmente, uno stallo, una riduzione del prezzo e delle vendite. E’ assolutamente necessario ripristinare la giusta relazione tra qualità, prezzo e senso di “coolness”.

Tutto ciò si unisce alle prime misure di “sicurezza” messe in campo dal Consorzio già da inizio anno, ad esempio la fascetta di stato e l'implementazione del blocco delle richieste di ampliamento delle superfici coltivate a Dop. Si tratta di azioni in linea con la promozione della qualità intrinseca del Primitivo di Manduria DOP, concetto che non può contemplare in alcun modo la contraffazione in nessuna fase. Su questo la Pastorelli rimarca “L'impegno di collaborare in sinergia con tutti i soggetti della filiera vitivinicola, inclusi i produttori e le autorità nazionali, costituisce un punto cardine. Questo impegno è fondamentale non solo per conservare intatto il prestigio associato alla Denominazione di Origine Protetta Manduria, ma anche per tutelare gli interessi dei produttori che contribuiscono alla sua produzione e dei consumatori che ne apprezzano il valore autentico e la qualità eccezionale”.